I bambini hanno bisogno di un mondo a misura, dove siano elaborate politiche per i più piccoli, farmaci dosati per loro e centri di ricerca studiati per la loro salute. È questo il nodo principale del 69° Congresso Nazionale della Società Italiana di Pediatria che si svolgerà dall’8 al 10 maggio a Bologna. Saranno numerose le tematiche di dibattito, come i bisogni di salute degli adolescenti.
Sarà presentata un’indagine che svelerà le “Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani” dell’Osservatorio SIP. Tra i punti più importanti in agenda, ci sarà l’analisi delle prospettive della ricerca pediatrica in Italia. Purtroppo, dal 2001 l’Italia ha diminuito i suoi investimenti in R&S passati dall’1% allo 0,9% del PIL.
Non è tutto. Un ampio spazio sarà dato ai farmaci, soprattutto a quelli generici (sono veramente uguali ai biosimilari oppure no?), e soprattutto alla realizzazione di un monito sulle condizioni dei piccoli nel nostro Paese a seguito della grave crisi economica. È cosa nota che il 25 percento dei minori viva in povertà e che a seguito della mancanza di lavoro e di soldi stanno scarseggiando anche le cure mediche. Molte famiglie non possono permettersi di pagare il ticket, figuriamoci di acquistare gli occhiali da vista o l’apparecchio per i denti.
Sarà poi promosso l’allattamento al seno e le banche di Latte Umano, argomento di cui abbiamo parlato recentemente e che potrebbe cambiare la prospettiva medica di moltissimi neonati. Infine, gli ultimi due temi: la sicurezza alimentare e la malnutrizione fetale. Nel primo caso, si metterà in luce la debolezza dei controlli sulla catena alimentare e soprattutto verranno fornite ai genitori le indicazioni per acquistare cibi a misura di bimbo. Nel secondo invece saranno messe in evidenza tutte le patologie della prima infanzia, che dipendono dalla malnutrizione o dall’eccesso di nutrienti in gravidanza. Giovanni Corsello, presidente Sip, ha commentato:
Lavorare per una società più a misura di bambino vuol dire difendere i bambini, la loro salute, la loro qualità di vita e la loro istruzione dalla crisi economica. Vuol dire vigilare sulla sicurezza dei farmaci e degli alimenti destinati all’infanzia. Ma anche governare il complesso tema della ricerca e del futuro delle cure pediatriche, non arretrando un passo sulla necessità di mantenere l’universalità dell’assistenza pediatrica in ospedale e sul territorio
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