Sappiamo tutte molto bene che durante i primi sei mesi di vita il bambino dovrebbe nutrirsi esclusivamente di latte, meglio ancora se materno. Solo dopo i sei mesi il pediatra comincerà a darci indicazioni per l’introduzione nella dieta del piccolo di cibi semisolidi, gli omogeneizzati di frutta, carne e, infine, pesce. Rispettare questi tempi è fondamentale perchè l’apparanto digerente del bambino non è ancora sufficientemente sviluppato e se non lo facessimo potrebbero derivargli diversi disturbi gastro-intestinali.
Per lo stesso motivo è fondamentale rispettare le tappe di crescita del bambino prima di somministrargli cibi solidi che anche se il piccolo è stato svezzato necessitano di qualche cautela per essere introdotti. Il piccolo infatti non è in grado di masticarli adeguatamente vuoi perchè non ha ancora abbastanza dentini, vuoi perchè non ha ancora sviluppato efficienti capacità di masticazione.
Prima di dargli la carne, la frutta o il pesce a pezzetti bisogna quindi essere sicuri che possa mangiarli senza che il pasto diventi per lui una fatica. Ma non è tutto. Anche la modalità di preparazione del pasto è molto importante nella fascia di età compresa fra uno e tre anni e bisogna guardarsi bene dal far mangiare al nostro bambino piatti troppo salati o speziati, meno che mai se sono gli stessi destinati agli adulti, che sarebbero per lui di difficile digestione.
Se tutto questo vi sembra scontato, sappiate che invece non lo è affatto. Secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti e pubblicato sulla rivista Pediatrics il 40 per cento delle mamme statunitensi, di quelle intervistate almeno, aveva dato cibo solido ai propri figli addirittura già a quattro mesi.
Le motivazioni? Il bimbo gli appariva sempre affamato o desideravano farlo dormire di più la notte. Occhio quindi a non cadere in facili tentazioni. Anche perchè anticipare i tempi può essere causa di futuri problemi di salute una volta che il nostro cucciolo è diventato adulto.
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