La diagnosi precoce, abbiamo già avuto modo di dirlo qualche giorno fa, è fondamentale in caso di sordità infantile. Individuare tempestivamente deficit uditivi anche di lieve entità è infatti l’unico modo per arginare il rischio che il piccolo che ne è affetto ne risulti danneggiato in termini di sviluppo del linguaggio, capacità di apprendimento e, di conseguenza, rendimento scolastico, autostima e relazioni sociali.
Per questo motivo è auspicabile una normativa che imponga di eseguire lo screening audiologico neonatale a ciascuno dei punti nascita sparsi su tutto il territorio nazionale, normativa della quale attualmente si sono dotate solo sette regioni mentre nelle altre sono i responsabile dei vari reparti di neonatologia a decidere se questo importantissimo test viene effettuato o meno.
Per fortuna sono moltissimi i dirigenti sanitari che hanno compreso l’importanza della diagnosi precoce dei deficit uditivi infantili tanto che nel 2011 è stato sottoposto a screening uditivo neonatale l’80 per cento dei neonati venuti al mondo ma resta il problema dei centri di secondo e terzo livello, ovvero le strutture preposte alla presa in carico dei bambini cui è stato diagnosticato un disturbo dell’udito che si occuperanno di attuare gli interventi necessari a limitare quanto più possibile le conseguenze del deficit.
Proprio a questo scopo presso l’Ospedale San Paolo Università di Milano opera l’Associazione Sentire e Crescere Onlus dedicata alla valutazione audiologica dei bambini non udenti. Più precisamente, l’associazione si occupa della valutazione non solo dei bambini che non hanno superato lo screening audiologico neonatale ma anche dei casi “sospetti” segnalati dagli insegnanti o portati alla loro attenzione dai genitori e dei casi di sordità infantile dovuti a malformazioni craniofacciali come la labiopalatoschisi e lievi deficit uditivi dovuti a effusioni catarrali.
Se avete bisogno di aiuto e desiderate maggiori informazioni visitate il sito: www.sentirecrescereonlus.com
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