Tutti sappiamo quanto il sale sia un alimento fondamentale nella nostra alimentazione. Costituito da cloruro di sodio, il sale consumato comunemente in cucina è quello marino. Nella nostra dieta giornaliera però il sale ingerito è solo per un terzo quello che uniamo personalmente alle pietanze, la restante parte è naturalmente contenuta nei cibi che consumiamo. A questo proposito, da uno studio pubblicato sull’European Journal of Clinical Nutrition, è emerso che ben 3 bambini su 4 assumerebbero giornalmente una quantità di sodio maggiore rispetto a quella consigliata, ovvero 400mg al giorno entro il primo anno di età.
Questo è un dato preoccupante se pensiamo che lo studio evidenzia come l’abuso di sale da piccoli sia strettamente legato alla comparsa dell’ipertensione da adulti. Ciò che sorprende maggiormente è scoprire come tra gli alimenti “incriminati” ci siano il latte ed i cereali. Da sempre inseriti nell’alimentazione dei più piccoli, in realtà si deve tenere sotto controllo la loro assunzione giornaliera. Come sottolinea il dottor Claudio Maffeis, professore all’Università di Verona, il latte materno contiene sodio in modeste quantità, ma il neonato risponde al salato già nei primi mesi di vita, a partire dai sei. Ovviamente con lo svezzamento il consumo di sodio aumenta in relazione ai diversi cibi introdotti nell’alimentazione dei bambini. Dato molto significativo emerso dallo studio è che nel 70% dei casi i bambini inglesi assumono più sodio di quanto si dovrebbe.
In particolare, per quanto riguarda il latte, si deve tenere presente che la quantità di sodio contenuta varia a seconda del tipo. Mentre quello umano ne contiene modeste quantità, discorso diverso vale per quello vaccino. Ecco perchè è sconsigliato somministrarlo ai bambini prima del compimento del primo anno di età. Entro questa data si raccomanda altresì di non aggiungere sale alle pappe dei bambini. Un breve cenno anche ai cereali che contengono a loro volta una quantità di sodio piuttosto significativa. Da quanto emerso su un campione di lattanti inglesi che prima del compimento dell’anno di età hanno consumato cereali, come il pane, il livello di sodio è andato oltre la dose consigliata.
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