L’obesità, manifestasi in gravidanza o nei mesi immediatamente successivi, non è stata finora troppo al centro di studi a riguardo nè di troppa attenzione in generale, probabilmente perchè il fatto di accumulare dei chili in questi periodi viene considerato piuttosto normale. Sarebbe utile invece porre l’attenzione sull’obesità materna in quanto possibile causa non solo dell’obesità infantile ma anche di malattie croniche, oltre che, ma questo è risaputo essendo affermato ormai su diverse riviste mediche, di rischi in gravidanza ed aumento del tasso di abortività.
L’obesità in gravidanza produce ripercussioni negative non solo sulla madre ma anche sui nascituri che al momento della nascita potrebbero avere un peso maggiore rispetto al normale e percentuali di grasso nel corpo eccessive. Uno studio condotto da Ilsi Europe e pubblicato su Annals of Nutrition and Metabolism ha come argomento i meccanismi legati all’alimentazione nel periodo antecedente e coincidente con la gravidanza che possono portare all‘obesità.
Molte delle ricerche finora effettuate sull’argomento hanno preso in considerazione la sola dieta materna. In realtà ci sono altri aspetti legati sempre alla madre sia nel periodo gestazionale che a quello post parto che dovrebbero essere attenzionati perchè di rilevanza nella questione. Quali? L’aumento eccessivo di peso durante la gravidanza e l’alterazione dei processi metabolici, ancora l’alimentazione post partum e l’eventuale attività fisica svolta ed infine le dinamiche legate alla vita familiare.
La giusta via per trovare le effettive cause legate all‘obesità materna ed infantile sarebbe da ricercare nella combinazione dei dati derivanti dagli studi effettuati sulle gestanti e sui bambini e nel trovare il giusto modo di compararli. Un esempio fra tutti, come specifica Michael Symonds dell’Università di Nottingham, riguarda il peso accumulato in gravidanza. Sarebbe bene prenderlo in considerazione non in maniera assoluta ma raffrontato con il contesto salutare e familiare in cui la madre si trova a vivere.
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