È in calo l’obesità infantile negli Stati Uniti. Dopo tante campagne informative, dopo la politica di Michelle Obama contro il junk food e a favore di stili di vita sostenibili, iniziano ad arrivare i primi importanti risultati. I bambini obesi, soprattutto tra i 2 e i 4 anni e appartenenti a famiglie a basso reddito, sono diminuiti.
A sostenere questo dato è una ricerca condotta dagli studiosi dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, pubblicata sul Journal of the American Medical Associatiers. È la prima volta che una ricerca mostra un trend simile e di conseguenza sono di nuovo alte e forti le speranze. Analizzando i dati di 27,5 milioni di bambini di età compresa tra i due e i quattro anni in 30 Stati è emerso che nel 1998 il tasso di obesità era del 13,05%, salito al 15,36% nel 2004, prima di toccare il 14,94% nel 2010. L’obesità estrema ha raggiunto il suo picco nel 2003 con il 2,22%, prima di attestarsi sul 2,07% nel 2010.
Se a questi numeri spaventosi aggiungiamo i bambini in sovrappeso, potremo arrivare a dire che la metà della popolazione americana, con meno di 18 anni, è grassa. Consideriamo che se i bimbi più piccoli sono un po’ più magri, non sono messi bene quelli tra i 6 e gli 11 anni. Questa fascia è salita dal 7% del 1980 al 20% del 2008. Nello stesso periodo gli adolescenti, tra i 12 e i 19 anni, sono passati dal 5% al 18%. È davvero una situazione grave ed è consolante che alla fine del 2012 si possa registrare una prima inversione di tendenza. Forse, il lavoro della First Lady sta davvero portando i primi frutti. Liping Pan, principale autore dello studio, ha dichiarato:
E’ la prima volta che una ricerca nazionale evidenzia come stia cominciando a ridursi l’obesità e l’obesità grave nei bambini americani. I risultati testimoniano piccoli progressi che però possono avere conseguenze importanti sui rischi per la salute a lungo termine.
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