Google oggi rende omaggio ai Fratelli Grimm con il suo Doodle

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Oggi Google ha deciso di dedicare il suo Doodle ai celebri Fratelli Grimm. L’occasione è una ricorrenza particolare: il 20 dicembre ricorre il 200esimo anniversario dell’antologia Fiabe del focolare. La prima edizione è datata 1812. Pensate quanti bambini hanno sognato con Hänsel e Gretel, Biancaneve, Cenerentola, Cappuccetto rosso? È proprio quest’ultima a essere la protagonista del Doodle animato.

Se andate quindi sulla pagina del celebre motore di ricerca vi comparirà l’immagine che vedete in alto e accanto ci sarà una freccia che permetterà di scoprire la storia come se fosse una striscia dei fumetti in versione digitale. Alla fine si vede una nonnina (probabilmente la nonna di Cappuccetto Rosso) che ha realizzato la scritta Google lavorando a maglia una sciarpa. Jacob e Wilhelm Grimm, due linguisti tedeschi, hanno raccolto i racconti popolari tipici della tradizione tedesca. L’obiettivo era conservare questo patrimonio culturale nel tempo.  Non a caso, nella prefazione dell’antologia si legge così:

Forse era arrivato proprio il momento di mettere le fiabe per iscritto; coloro che devono conservarle, infatti, si fanno sempre più rari….

Non è facile decidere quale delle favole dei Fratelli Grimm sia la più bella. Sono così tante e soprattutto sono ricche di significato. I bambini imparano a leggere e ad avere dimestichezza con la lingua, ma apprendono anche lezioni ancor più importanti, come il coraggio, la generosità, la purezza dell’amore .

I fratelli Grimm sono diventati celebri per aver raccolto ed elaborato moltissime fiabe della tradizione tedesca; l’idea fu di Jacob, professore di lettere e bibliotecario. Nei loro volumi pubblicarono tuttavia anche fiabe francesi, che i Grimm conobbero attraverso un autore ugonotto che costituiva una delle loro principali fonti. Le loro storie non erano concepite per i bambini; oggi, molte delle loro fiabe sono ricordate soprattutto in una forma edulcorata e depurata dei particolari più cruenti, che risale alle traduzioni inglesi della settima edizione delle loro raccolte (1857).

 

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