Quando il bambino ha la tosse noi mamme tendiamo a preoccuparci molto, temendo che sia o possa diventare sintomo di un disturbo serio delle vie respiratorie. In realtà, nella gran parte dei casi non è detto che la tosse evolva in brochiti od otiti e, in ogni caso, essa rappresenta un meccanismo utile al mantenimento dello stato di salute dell’organismo. La tosse infatti permette al bambino di espellere il muco, o catarro, il quale ha a propria volta una funzione positiva poichè lubrifica le vie respiratorie e ingloba si agenti patogeni, come virus e batteri, sia agenti inquinanti e sostanze irritanti facilitandone l’espulsione.
Proprio attaverso la tosse, o talvolta attraverso le feci o il vomito, il bambino espelle il muco la cui fuoriuscita deve essere agevolata. Per facilitare la fuoriuscita del catarro bisogna fare in modo che diventi più fluido possibile. Ma in che modo? Il metodo migliore per fluidificare il muco è fare l’aerosol anche con sola acqua fisiologica che può essere usata anche per i lavaggi nasali, indicati soprattutto per i neonati e i bambini sotto i tre anni. Non è invece strettamente necessario ricorrere ai mucolitici la cui efficacia non è ancora del tutto provata.
Questi ultimi poi, secondo recenti indicazioni del ministero della salute, non devono essere somministrati ai bambini sotto i due anni di età. Può essere utile invece, ma solo se la tosse è molto forte e disturba il bambino durante il riposo notturno, un sedativo della tosse purchè non contenga assolutamente codeina, sostanza controindicata per i bambini.
Utilissimo anche far bere al bambino molti liquidi , soprattutto caldi, come tisane, latte, camomilla e dargli un cucchiaino di miele; questo preso prima di andare a letto favorirà un buon sonno. Se la tosse ura più di dieci giorni è il caso di far visitare il piccolo dal pediatra che dopo una visita accurata valuterà se è il caso di prescrivere la terapia antibiotica.
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