La fecondazione assistita continua a raccogliere consensi. Sono numerose le coppie che scelgono questa strada pur di avere un bambino e sono tantissime quelle che superano i confini italiani per rivolgersi a cliniche estere. È un fenomeno interessante, soprattutto considerando la crisi economica che attanaglia il nostro Paese. Un trattamento di fecondazione in vitro privato può costare moltissimo.
Secondo i dati dell’Osservatorio sul turismo procreativo, nel 2011 sono state 4mila le coppie italiane che si sono recate in un altro Paese europeo, di queste 1.530 hanno scelto la vicina Svizzera, considerata estremamente comoda. Al secondo posto, c’è invece la Spagna con 1.450 coppie. Ma quali sono i trattamenti maggiormente richiesti? Gli italiani non chiedono solo la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) come la fecondazione eterologa (da noi non disponibile), ma anche la fecondazione omologa, la stimolazione ormonale e la criopreservazione ovocitaria.
Spesso le coppie tentano la strada dell’estero per risolvere i problemi di fertilità. Secondo i dati dell’Osservatorio 630 coniugi si sono sottoposti alla fecondazione eterologa (41%) e 900 alla omologa e ad altri trattamenti disponibili anche in Italia (59%). Ci sono centri sofisticati e all’avanguardia, come il Centro Cantonale di Fertilità dell’Ospedale regionale “La Carità” di Locarno, nato nel 1978, e dotato di una banca del seme. È stata la prima struttura in Svizzera a rendere possibile quasi 30 anni fa la nascita del primo bambino con fecondazione in vitro (FIVET). Inoltre, è stata tra le prime in Europa a portare a compimento con successo il transfer intratubarico dei gameti (GIFT), senza cioè fecondazione extracorporea.
Anche in Italia ci sono tanti centri importanti, pensiamo al Sant’Anna di Torino. Perché mai allora gli italiani scelgono l’estero? Ha provato a rispondere il dottor Jürg Stamm, primario del Centro Cantonale di Fertilità:
La difficoltà principale che si trovano ad affrontare le coppie italiane con problemi di fertilità è quella di non poter accedere nel proprio Paese alla fecondazione eterologa, da un donatore di sperma. Da noi invece non solo la legge consente la pratica, ma vengono anche seguiti protocolli molto severi, per cui i donatori sono rigidamente controllati e selezionati, in modo da permettere alla coppia di avere a disposizione il massimo delle possibilità di riuscita.
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