Quanto sono dure le separazioni, anche quelle più civili? Vedere il proprio matrimonio sgretolarsi non è per nulla semplice. Anni di progetti che finiscono nel nulla, tra libri siglati e vecchi regali di nozze spartiti con una certa equità. I bambini però non si possono dividere, neanche con l’affido congiunto, e è non facile spiegargli che mamma e papà non si amano più e perché? Quel perché che si vorrebbe tanto urlare a tutti, ma che ha un suono così doloroso.
Come aiutare il piccolo ad affrontare un simile cambiamento? Secondo Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente dell’Eurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico, sarebbe molto importante che le famiglie venissero seguite – per legge – da uno psicologo. Il suggerimento arriva dopo il drammatico caso del bambino prelevato con la forza e sotto gli occhi di tutti dalla scuola elementare di Cittadella (Padova). Le forze dell’ordine sono state molto aggressive, ma ricordiamo che il provvedimento è il risultato di una contesa tra i genitori. La psicologa, all’Adnkronos, ha commentato:
La separazione in una coppia ha conseguenze emotive molto forti sia sui genitori sia soprattutto sui figli. Purtroppo però molto spesso madri e padri che hanno deciso di separarsi sottovalutano la salute psicologica dei figli dando importanza al proprio stato d’animo. In casi come questi c’è la tendenza, a volte anche inconsapevole, di uno dei genitori di voler far allontanare il figlio dall’altra figura genitoriale per infliggere una punizione, o addirittura per proteggerlo da colui o colei che viene vissuto come negativo e minaccioso.
La psicoterapia potrebbe aiutare i genitori a correggere i comportamenti sbagliati al momento della separazione, comportamenti che potrebbero pesare sulla salute dei bambini anche in futuro. Come si può affrontare la situazione? La regola numero uno è dire sempre ai figli quello che sta accadendo. Mentire non fa bene a nessuno. Non bisogna insultare il coniuge davanti al piccolo o incolparlo di quanto sta accadendo. I bambini non devono sentirsi responsabili di nulla. Infine, parlatene tutti insieme e incoraggiate i bambini a farvi delle domande.
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