Come sapete, esistono nel nostro paese diversi movimenti di opinione contrari alle vaccinazioni infantili, anche a quelle obbligatorie. Spesso a farne parte sono gruppi di genitori organizzati che consigliano di non vaccinare i propri figli ritenendo che la pratica vaccinale sia spesso alla base di gravi complicanze e patologie infantili. Non è nostra intenzione esprimerci in questa sede sulla fondatezza di tali opinioni; piuttosto vogliamo fare il punto su quali siano effettivamente i rischi della vaccinazione per cercare di capire, insieme a voi, se questi siano realmente maggiori dei benefici che questa può apportare.
Gli esperti infatti non negano che i vaccini comportino dei rischi: complicanze come le convulsioni febbrili possono insorgere in rari casi a seguito del vaccino contro difterite-tetano-pertosse e di quello contro morbillo-parotite-rosolia (1 su 1000 vaccinati), ma non sono più frequenti che in qualunque altro momento della vita del piccolo; inoltre per i bambini che hanno il morbillo (che non sono quindi stati vaccinati contro la malattia) il rischio di insorgenza di convulsioni febbrili è 10 volte superiore.
Lo stesso vale per patologie come l’encefalite, un’infiammazione del cervello che può insorgere, molto raramente, in seguito alla vaccinazione contro il morbillo; anche in questo caso non solo il rischio di insorgenza di encefalite dopo il vaccino non è maggiore che in altri momenti della vita, ma addirittura in un caso su 5000 l’encefalite può rappresentare una complicanza del morbillo stesso.
Diversi studi hanno invece escluso la responsabilità della pratica vaccinale nell’insorgenza di autismo, malattie intestinali e danni cerebrali e quanto al rischio di contrarre la poliomielite attraverso il vaccino, che riguardava un tempo 1 caso su 1,5 milioni di dosi di vaccino, questo è stato definitivamente scongiurato da quando il vaccino anti-polio non viene più somministrato per bocca ma iniettato.
Certamente del tutto innocua la comparsa in forma attenuata della malattia per cui il piccolo è stato vaccinato; è solo segno che gli anticorpi si sono formati e non è neppure contagiosa.
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