Il piccolo ha, per la prima volta, la febbre e noi non sappiamo come comportarci. Dobbiamo allarmarci subito e chiamare il pediatra? Somministrare paracetamolo? Tutte queste domande e altre simili si affollano quasi tutte e quasi subito nella mente di gran parte dei genitori alle prese con malesseri di questo tipo.
Il primo consiglio che vogliamo darvi è però quello di non perdere mai la calma se non altro per non spaventare vostro/a figlio/a che in questi momenti cerca in voi rassicurazione e conforto. Quindi non allarmatevi soprattutto se la febbre non supera i 38°. Siate poi dei buoni osservatori (credetemi diventarlo quando si ha il primo figlio è una delle poche cose facili!): il bambino, oltre ad una temperatura corporea elevata, presenta altri sintomi? Vomito, diarrea, mal d’orecchi, macchioline rosse? O ancora, appare inappetente e abbattutto o nonostante tutto ha ancora appetito e voglia di giocare?
In caso di febbre, prima di allertare il pediatra è bene osservare il piccolo per qualche ora per vedere se in sintomi persistono. Nell’attesa non copritelo più del necessario e dategli da bere; camomilla, tisane e acqua zuccherata sono l’ideale. Se ha perso l’appetito non costringetelo a mangiare, potreste ottenere l’unico risultato di indurre il vomito. Se invece il bambino ha solo pochi mesi, appare molto prostrato e piange, la febbre persiste nonostante la eventuale somministrazione di paracetamolo, chiamate subito il pediatra. Ricordategli l’età di vostro figlio, segnalategli la temperatura ed eventuali altri disturbi e farmaci già somministrati.
In alcuni casi rapidi sbalzi di temperatura possono causare in bambini particolarmente sensibili le cosiddette convulsioni febbrili: per qualche minuto il bambino perde conoscenza oppure si irrigidisce tenendo gli occhi sbarrati. Si tratta di episodi che certamente terrorizzano i genitori, ma anche in questo caso è fondamentale mantenere la calma. Cercate di far scendere la febbre con delle spugnature tiepide o con delle pezze bagnate sulla fronte e non temete, le convulsioni febbrili non recano danni e non sono predittive di epilessia.
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