In estate bisogna fare molta più attenzione agli insetti e alle loro punture. Zanzare, api, calabroni, purtroppo anche zecche si nascondono ovunque, tra i fili d’erba, tra i sedili di un treno o di un traghetto, o semplicemente attirate dall’acqua e dal caldo. Sono molti i bambini che si riempiono di punture, pomfi e purtroppo devono fare i conti con terribili pruriti, zone doloranti e in alcuni casi anche violente reazioni allergiche. Come fare? La Società Italiana Infettivologia Pediatrica (Sitip) ha sviluppato una serie di consigli molto importanti per affrontare ed evitare il pericolo.
Prima di tutto per evitare di richiamare gli insetti è molto importante fare attenzione a non lasciare in giro scarti di cibo, soprattutto se mangiate all’aperto, o zone di ristagno d’acqua. Basta davvero un vaso riempito da un temporale improvviso per trasformarsi in una sorta di un acquitrino, nido ideale per le zanzare. Poi è importante adottare una serie di precauzioni, a partire dai vestiti. Meglio sempre far indossare ai bambini vestiti leggeri, e possibilmente a maniche e pantaloni lunghi, e scarpe chiuse, soprattutto per giocare sull’erba. Infilate, inoltre, i pantaloni nelle calze se dovete attraversare dell’erba alta a piedi. Usate delle lozioni repellenti per proteggere la pelle dagli insetti ed evitate di uscire proprio nei momenti più a rischio: l’alba e il tramonto. State a casa, con le vostre belle zanzariere abbassate.
Insegnate poi al bambino a stare lontani dagli insetti, soprattutto dagli alveari. Molti piccoli sono attratti e potrebbero cercare di colpire le api con una pallonata (o un qualsiasi oggetto): è molto pericoloso e solo personale esperto può rimuovere certi nidi. Se il bambino dovesse essere punto, spigategli di non agitarsi, per non richiamare altre punture e soprattutto non deve grattarsi. Se il bambino è allergico, tenete con voi delle preparazioni di adrenalina predosata in siringa auto-iniettabile e portate il bimbo al pronto soccorso. In caso di pungiglione, rimuovetelo subito per evitare la diffusione del veleno (il pungiglione si svuota in massimo tre minuti). Non somministrate farmaci che non conoscete, soprattutto per via orale, e chiedete sempre consiglio al medico.
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