Molte coppie credono di sistemare una relazione, non molto solida, con l’arrivo di un bebè. In realtà, un bimbo è meglio che arrivi sempre in una famiglia già rodata, perché dal momento in cui scopre di essere incinta, ogni cosa non è più la stessa. Lui (o lei) non c’è ancora eppure i genitori già mettono in discussione il loro stile di vita, la loro casa e soprattutto la loro capacità prendersi cura di un piccolino.
È un meccanismo automatico e avviene in tutte le coppie, anche quelle che stanno cercando da anni di avere un bambino e quindi sono molto convinte. Si inizia ad analizzare la propria storia d’amore e si cerca di capire cosa funzioni e cosa no. Nei nove mesi della gestazione, i papà devono essere pazienti e cercare di supportare la loro compagna. In questo caso il ruolo principale è quello sicuramente di infonderle coraggio e di farle capire che non sono sole in questa nuova avventura.
Qualche tempo fa un’amica diventata mamma da poco, mi ha detto: “Ho scoperto che io e mio marito siamo due entità differenti e con l’arrivo del piccolo dobbiamo imparare a conoscerci di nuovo, nei nostri ruoli di genitori”. Non intendeva che tra loro c’era una crisi in corso, ma che la gravidanza e poi l’arrivo del bimbo ha cambiato non solo la routine, ma anche il modo in cui si relazionano uno con l’altra. È importante, quindi, non sprecare il tempo della gestazione anche per affrontare temi importanti.
Sono solo chiacchiere, è vero, ma cercate di capire come volete educare questo piccolino. Non c’è bisogno di entrare nel dettaglio o nelle cose pratiche, ma ci sono dei temi universali che è meglio sviscerare, per non trovarsi poi un domani a litigare, mentre si è stremati tra un pannolino da cambiare e la poppata delle 3 del mattino. Diventare mamma fa paura proprio come diventare papà: vediamo di non dimenticarcelo mai.
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