Genitori che non vaccinano i figli. Chi sono e perchè fanno questa scelta?

Vi abbiamo già parlato in passato dei movimenti di genitori contrari alle vaccinazioni infantili. Oggi torniamo sull’argomento per riferirvi i dati di un’indagine condotta dall’Ulss 20 di Verona e finanziata dalla Regione con lo scopo di fare luce sui profili socio-demografici dei genitori che decidono di vaccinare, o meno, i propri figli e sulle relative motivazioni che li spingono a fare l’una o l’altra scelta.

L’indagine si è protratta per un periodo di due anni, durante i quali un questionario ad hoc è stato somministrato a 4300 coppie di genitori, 750 delle quali avevano scelto di non sottoporre ai vaccini i propri figli. I dati, in quest’ultimo caso, parlano di famiglie in cui il ruolo della donna è preponderante. Queste mamme sono spesso al di sopra dei 35 anni di età, hanno una laurea e un lavoro in ambito sanitario.

Si tratta di persone molto attive nella ricerca di informazioni sui vaccini, che cercano soprattutto sul web, e si “trovano” tra loro grazie al passaparola o all’adesione ad associazioni che sostengono il loro punto di vista. E se sono consci dei possibili effetti collaterali dei vaccini, dei quali, sempre seondo l’indagine, tendono però a sopravvalutare frequenza e gravità, sembra lo siano un po’ meno della pericolosità delle malattie che questi aiutano a scongiurare.

Ma veniamo alle percentuali: il 95 per cento degli intervistati ha sottoposto i bambini a tutte le vaccinazioni, obbligatorie e consigliate, il 3 per cento li ha vaccinati solo in parte e solo l’1.5-2 per cento non li ha vaccinati affatto. Il quadro però è più variegato di quanto sembri. Infatti, coloro che non hanno vaccinato i figli sono disposti, nel 30 per cento dei casi, a cambiare idea mentre coloro che li hanno vaccinati non sempre lo hanno fatto a cuor leggero: il 15 per cento si è recato al centro vaccinale tra dubbi e incertezze.

Il dato più preoccupante, secondo me, è che in molti casi c’è una certa sfiducia negli operatori. Molti genitori sospettano che questi nascondano loro preziose informazioni sulla gravità degli effetti collaterali.

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