Giungono dagli Stati Uniti i risultati di uno studio che mette in relazione, per la prima volta, l’obesità materna e l’autismo infantile. E se venissero confermati il dato sarebbe piuttosto allarmante. I ricercatori del Nationwide Children’s Hospital di Columbus hanno infatti condotto un’indagine su un campione di circa mille bambini affetti da autismo, di età compresa tra due e cinque anni, rilevando come nel 67 per cento dei casi questi fossero stati messi al mondo da madri obese.
Naturalmente l’ipotesi che l’obesità contribuisca ad aumentare in maniera tanto considerevole la probabilità di avere un figlio affetto da un disturbo dello spettro autistico è tutta da verificare e la ricerca per dare conferme in questo senso dovrà essere approfondita. Tuttavia, secondo quanto affermato dal dottor Daniel Coury, pediatra del Nationwide, i risultati dello studio, riportati dalla rivista Pediatrics, inducono a pensare che l’aumento parallelo dei tassi di incidenza di autismo e di obesità nelle società avanzate non siano del tutto casuali.
Che l’obesità sia uno dei fattori che incidono sull’insorgenza di una malattia della quale non si è riusciti a trovare ancora la causa nonostante i numerosi sforzi dei ricercatori di tutto il mondo? Sembra incredibile e d’altra parte non è assolutamente il caso di saltare a conclusioni affrettate. Quel che è certo però è che già in passato altri studi hanno posto l’obesità materna in correlazione con altri eventi nefasti della gravidanza come il parto pretermine, la morte in utero e danni al feto.
Nel dubbio forse è meglio correre ai ripari e rivolgersi a un dietologo se si è in condizioni di grande obesità e si intende avere un figlio. Ma sempre, ritengo, nell’attesa serena che la ricerca possa dirci qualcosa di più.
[Fonte]
Photo credit | Thinkstock
Altri articoli che possono interessarti: