Non è la prima volta che gli esperti lanciano l’allarme “telefonino”. In molte occasioni infatti i medici e i ricercatori hanno consigliato di non esagerare. Purtroppo siamo esposti, nel corso della nostra vita, a numerosi pericoli (dai campi magnetici alle radiazioni, alle dipendenze tecnologiche). Cosa dobbiamo fare? C’è ben poco da fare, se non cercare di essere moderati.
Non possiamo schermare la nostra casa e isolare noi e i nostri figli dal resto del mondo. Partendo da questo presupposto, possiamo però darci delle regole, come spegnere il cellulare la notte e magari anche il wifi quando non viene utilizzato, non tenere il telefonino sul comodino ed evitare di giocarci, anche se è dotato di fantastiche e irresistibili applicazioni.
Perché stiamo ripetendo queste cose? Un recente studio della Yale School of Medicine ha verificato che le mamme in attesa che usano troppo il cellulare, esponendo il piccolo a dosi eccessive di radiazioni potrebbero fare i conti con drammatiche conseguenza: il bambino, da adulto, potrebbe avere problemi comportamentali, come ansia, disturbi della memoria e iperattività. La tesi è stata sviluppata dopo un esame sui topi e ovviamente ora dovrà essere testata sull’uomo.
Gli esperti hanno osservato che i figli di mamme topine esposte alle radiazioni del telefono erano decisamente più iperattivi e avevano difficoltà a ricordare. Tutto questo è dipeso dal danneggiamento della corteccia prefrontale, che è la stessa associata alla sindrome Adhd, il disordine da iperattività e deficit dell’attenzione. Una correlazione da non sottovalutare, che potrebbe spiegare un secondo fenomeno: negli ultimi anni lo sviluppo del cellulare è stato incredibile, ormai non esiste persona che non ne possegga almeno uno (c’è chi arriva anche a due) e sono sempre più numerosi i piccoli che hanno problemi d’iperattività.
Ora quello che i medici devono fare è capire se questi due eventi siano collegabili insieme. Bisogna, infatti, considerare che la gravidanza dei topi dura 19 giorni e non 9 mesi, di conseguenza questi animali hanno un cervello meno sviluppato già di loro. Noi, mentre attendiamo notizie più sicure, ricordiamoci di non esagerare.