Parto naturale vs parto cesareo. È il grande “essere o non essere” della ginecologia moderna. Una cosa è sicura: in Italia si praticano troppi tagli e in molte occasioni non sono interventi necessari né alla mamma né al bambino. Per questo motivo, l’Istituto superiore di sanità (SNLG-ISS) ha studiato un nuovo documento per rimettere mano alle linee guida in cui definisce quando sussiste la reale necessità del taglio.
Prima di continuare, ricordiamo che nel 2008 i cesari sono arrivati al 38 percento dei parti. Quasi un bimbo su due nasce così e in alcuni ospedali (soprattutto nelle cliniche private) la percentuale supera il 60 percento. Il tetto dovrebbe essere il 20 perché questo intervento (i medici, infatti, ricordano che di operazioni si sta parlando) andrebbe eseguito solo in alcune situazioni. Nelle nuove linee guida, si scardinano alcuni luoghi comuni, che ora andiamo a vedere insieme.
Il parto cesareo è meno pericoloso di quello naturale. È falso. Se non ci sono particolari controindicazioni, il parto naturale è sempre preferibile sia per il benessere del bambino sia per quello della donna. Si consiglia sempre il cesareo solo in quattro situazioni: se il bimbo è in posizione podalica e, dopo diverse manovre manuali, non si è girato, se la mamma è diabetica e il piccolo pesa più di 4 chili e mezzo, se c’è la possibilità che mamma infetti il feto con alcuni virus pericolosi (come infezione da Herpes simplex virus, da virus dell’epatite C e B e da Hiv/Aids) e se la placenta blocca, anche solo parzialmente, il passaggio del feto.
Il parto gemellare deve essere effettuato con taglio cesareo. Falso anche questo. E se vogliamo, è proprio la grande rivoluzione di questo nuovo documento. Il parto gemellare non è un impedimento a quello naturale e i medici dovranno valutare di volta in volta come procedere. Purtroppo su questa gravidanza esistono ancora molti luoghi comuni, come che chi ha i gemelli non può allattare. Vera leggenda metropolitana senza alcune fondamenta.
Le donne che hanno già partorito con cesareo, non possono avere un parto naturale. È falso. Queste donne non hanno bisogno di fare per forza il taglio e magari programmare il parto. Possono tranquillamente intraprendere un travaglio di prova e in corso decidere con il medico che strada seguire. Nell’60-80 percento dei casi, il parto naturale va a buon fine.
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