I racconti del parto, la storia di Francesca

neonato con braccialetto

Quando ho scoperto di essere incinta la ginecologa che all’epoca mi seguiva aveva in più riprese detto che avrei abortito. Ero stata da lei più volte per delle perdite di sangue sospette e mi aveva anche detto che avrei faticato se avessi voluto un giorno avere un figlio.
Io in verità stavo con un ragazzo da circa 6 mesi, i nostri rapporti erano controllati anche se a volte praticavamo il coito interrotto e non programmavamo certo un figlio!!!

Ebbene sì , il coito non e’ un metodo contraccettivo. Feci il test prima di fare una colposcopia e rimasi scioccata dal risultato strapositivo e inaspettato e che all’inizio mi mise tanta paura. La stessa ginecologa mi disse che le perdite allora erano da associarsi all’aborto in atto.

Ho passato i mesi più brutti della mia vita, i primi tre con una gravidanza per quanto inaspettata apparentemente triste. E invece abbandonai quella ginecologa, mi prenotai da sola l’amnio, cambiai più volte ginecologo approdando finalmente al quinto mese dal ginecologo che finalmente mi rassicurò e il 27 giugno è nata la mia piccola.

Un parto con rottura delle acque alla 38 esima settimana. Avevo lavorato fino alla fine ero stanchissima e quel mattino mi sentivo strana.

Mi alzai alle 5.45 del mattino per fare pipì ma ero gia’ tutta bagnata avevo rotto le acque. Arrivo in clinica alle 6.15 e da lì inizia la mia avventura. Non avevo contrazioni né dilatazione e se non avessi partorito entro le dodici ore mi avrebbero fatto un cesareo.

Ma alle 14.30 inizia il mio travaglio contrazioni fortissime e dilatazione che salta subito da 0 a 3 cm. Cercavo di riposare ma faceva un caldo assurdo e tra l’altro non pensavo al parto nonostante fossi in travaglio.

Alle 16.30 iniziano le contrazioni violente, vomito, diarrea di tutto sembrava ci fosse un terremoto dentro di me ma ancora la dilatazione non era sufficiente, l’ostetrica cercava di consigliarmi ma quando iniziarono le contrazioni quelle vere, quelle che ti lasciano senza fiato io non riuscivo neanche a guardarla.

Mi ripeteva Francesca sei bravissima ci siamo quasi, sii forte, ce la farai, vedrai il tuo angelo, ma arrivata alle 19.30 di sera ero stanca, stanchissima e iniziavo ad avere paura, paura di non farcela il dolore era tanto.

Alle 20.30 saliamo in sala parto e per la prima volta vedo una sala operatoria: fortunata, nella mia vita non ne avevo mai visto una. Avevo 8 cm di dilatazione e contrazioni violentissime. Attaccata la flebo non fecero in tempo a dirmi di spingere che dopo solo circa venti minuti mia figlia era nata e il ginecologo nell’immediato mi aveva praticato l’episiotomia …lei era bellissima tutta rosa il tempo di darle un bacio e via a fare il bagnetto.

Mi sembrava un paradiso quel dolore era scomparso all’improvviso e mi sentivo nuova diversa, felice. Ma il brutto doveva arrivare la mia placenta non si staccava: nonostante le manovre dell’ostetrica e del ginecologo era rimasta attaccata ed essendo troppo spessa non scendeva. Io spingevo come non mai, ma nulla e dopo più di due ore sento che chiamano l’anestesista per procedere subito a togliermela.

Lì mi sono spaventata. Mi ricordo solo che ho detto Noooo aiutatemi non voglio un intervento. Ho spinto come non mai, mi hanno massacrato ma alla fine e’ uscita i punti sono saltati e sono stata ricucita ….sono scappata dal lettino mi sono infilata le mutandine e ho detto perfavore portatemi via.

La mia piccola mi aspettava con il papà che non era riuscito ad assistere fino in fondo. Sono scesa giù alle 23.30 e difronte a me tutti i mie parenti che avevano atteso trepidanti. Io ero distrutta e ancora non credevo ai miei occhi ce l’avevo fatta ma quanto dolore!

Nell’ascensore mi sono guardata un attimo ero un mostro con quei capelli Mio Dio mia figlia si sara’ spaventata ho pensato mi sono pettinata mi sono lavata e finalmente ho parlato con lei…era bellissima !!!! Durante la notte in clinica non ho dormito; ho solo guardato lei riposare nella sua culletta e non ho smesso un attimo neanche nei giorni a seguire, visto dato i problemi rimasi in clinica un po’ di più.

Ritornata a casa è iniziata la nostra avventura. Ora ha sei mesi e ogni volta che la guarda ancora non posso credere che sono riuscita a fare una cosa cosi bella.

Auguri a tutte le mamme è dura ma tremendamente favoloso essere mamma….

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