Cameron rivoluziona le politiche per le adozioni: troppi neonati soli

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I bambini non arrivano e spesso le coppie scelgono la strada dell’adozione. Strada non sempre facile, a volte piena di problemi burocratici e cara. In questa materia, possiamo dire tranquillamente, che tutto il mondo è paese. Così, ho scelto, di condividere con voi la decisione del primo ministro britannico David Cameron, che ha proposto di introdurre un nuovo sistema, più meritocratico, per favorire le adozioni.

Molte culle restano vuote, i neonati non trovano una casa accogliente e il sistema sembra essere ingolfato. Questo almeno quello che ha notato Cameron, secondo quanto ha annunciato il Times in occasione della ‘National Adoption Week’ (la settimana nazionale dell’adozione) nel Regno Unito. In che cosa consiste questa nuova politica che presto dovrebbe rivoluzionare il sistema inglese? Il primo ministro ha deciso di aiutare le autorità locali e le Ong più attive nel trovare le sistemazioni migliori ai bambini e di penalizzare quelle invece troppo lente e non in grado di raggiungere gli obiettivi. In che modo? Introducendo un numero minimo di bimbi da far adottare in un anno da ogni comunità: si tratta di una sorta di soglia sensibile sotto cui le organizzazioni non devono andare.

 

Ovviamente è tutto molto più complicato, ma il risultato negativo porterà alla cancellazione dalle pratiche di adozione e potranno, invece, farsi spazio le associazioni o le autorità locali in un mercato che sarà sempre più pulito. Almeno questo è quello che si spera. Ma veniamo a qualche numero, che poi sono quelli che contano e che hanno fatto suonare il campanellino di allarme nell’amministrazione inglese. Nel primo trimestre del 2011, in Gran Bretagna sono stati adottati solo 60 bambini con meno di un anno. Sono pochissimi, tenuto conto che 2007, nello stesso periodo, le adozioni sono state 150.  I piccoli che cercano casa sono tantissimi: in questo momento affidati ai servizi sociali ci sono 3660 bimbi che non raggiungono ancora l’anno.

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