Halloween: quando il bambino ha paura delle maschere

Halloween è una festa di origine anglosassone amata dai bambini quanto gli adulti. Al sopraggiungere dell’inverno le persone sentono il bisogno di esorcizzare le paure arcaiche, legate alla morte. Ma non tutti i bambini si fanno coinvolgere in modo sereno a questa festa fatta di travestimenti più o meno macabri e di “dolcetto o scherzetto”. C’è chi vive questa festa con gioia e allegria, ma anche chi ne ha paura, mostrando segni di ansia alla vista delle maschere e dei travestimenti. Se il bambino scoppia in pianto oppure ha un’attacco d’ira è prevedibile che l’adulto cercherà di rassicurarlo e di fargli capire il significato e il lato giocoso di Halloween.

Tuttavia molti bambini rispondono alla paura dell’ignoto con una chiusura interiore causata dal fatto di non poter riconoscere la persona mascherata, che in quel momento si propone in aspetti fisionomici differenti e inquietanti. Ci potrebbe essere inoltre il riaffioramento di ricordi di persone che lo hanno fatto sobbalzare con una comparsa improvvisa oppure con quei pupazzi a molla che saltano fuori dalla scatola.

In ogni caso è bene considerare non obbligare a tutti i costi a partecipare alla festa ma è necessario trovare un canale idoneo per poter rimuovere di questo disagio. Se sono un po’ grandicelli potrebbe essere utile – nonchè ricreativo – farlo partecipare allo svuotamento della zucca. Prima che si trasformi in Jack O’ Lantern, la zucca sarà un ottimo approccio graduale che vedrà il frutto trasformarsi in una creatura dalle sembianze malvagie. Sono convinta che, tra domande sui semi e su come “incavare” gli occhi e la bocca”, il bambino comprenderà meglio che siamo noi a mettere in scena la paura e non costituiscono un pericolo reale.

Coinvolgerlo nella scoperta di Halloween però non vuol dire documentarsi sulle origini e sui significati reconditi di questa festa. Molte leggende celtiche parlano di diavoli e di anime defunte (i celti non avevano paura dei morti), sarà bene dare a questa ricorrenza un’interpretazione “soft” e mostrarlo come un momento magico che parla di maghi, streghe e gatti neri, ma tutto frutto della nostra fantasia. Fateci sapere come è andata.