Come per tutte le tipologie di scoliosi, l’efficacia della cura si basa su di una diagnosi tempestiva e sull’utilizzo di sistemi idonei a bloccarne il peggioramento. Esistono due tipi di cure: quelle chirurgiche e quelle non chirurgiche. – Cure non chirurgiche Le cure non chirurgiche consistono nell’applicazione di busti correttivi in proporzione alle dimensioni del bambino. Nei casi in cui ci sia una tendenza peggiorativa o di entità elevata, si ricorre all’esecuzione di gessi correttivi in narcosi.
Questi gessi hanno una potenzialità correttiva maggiore che viene sfruttata per riportare la scoliosi ad entità minori in via preliminare, passando poi all’applicazione di corsetti rimovibili. La cura è lunga perché si estende fino a tutto il percorso di crescita. Le percentuali di successo con questo sistema di cura si aggirano intorno al 30%. Nel restante 70% dei casi il peggioramento della curva progredisce nonostante le cure e raggiunge livelli di 60°-80°, talvolta in età molto precoce (3-5 anni).
In questa situazione è consigliato l’intervento chirurgico. Il trattamento chirurgico della scoliosi infantile si diversifica da quello classico della scoliosi dell’adolescenza per un aspetto fondamentale: nella scoliosi infantile vengono applicati gli strumenti correttivi della scoliosi senza eseguire il blocco definitivo delle vertebre. La colonna vertebrale termina il suo accrescimento intorno agli 11 anni.
Pertanto eseguire il blocco delle vertebre a 3-5 anni produrrebbe l’arresto dello sviluppo con la produzione di un tronco corto e sproporzionato rispetto alla lunghezza delle gambe. Quindi l’intervento nelle scoliosi infantili deve prevedere degli allungamenti progressivi delle barre di titanio applicate via via che il bambino cresce, in modo da mantenere la scoliosi sotto controllo e con una percentuale di gravità idealmente fra i 20° e i 40°.
Questo schema di cura, fino a un recente passato, necessitava di allungamenti in media 2 volte l’anno, ma per fare questi allungamenti bisognava eseguire ogni volta un piccolo intervento con un’anestesia e un ricovero. L’OPBG adotta un nuovo sistema di allungamento mini-invasivo mediante l’utilizzo di dispositivi che permettono di eseguire allungamenti senza dover ricorrere ogni volta alla chirurgia. Il sistema si basa su una sorta di telecomando che genera impulsi magnetici. L’allungamento è assolutamente indolore e viene svolto in regime ambulatoriale, senza ricovero né operazione.