Un’infermiera del Policlinico Gemelli del reparto di Neonatologia di Roma ha contratto la tubercolosi e per motivi precauzionalitutti i neonati che possono essere stati a contatto con l’operatore saranno posti a controlli. L’infermiera si è accorta di aver contratto la Tbc a fine luglio. Come da protocollo, è stata immediatamente sospesa ed è stata costituita l’unità di crisi coordinata dalla direzione sanitaria della Asl RmE. A questa unità fanno anche parte l’assessorato regionale alla Salute, Asp Laziosanità, Asl RmF, il Gemelli, lo Spallanzani e il Bambino Gesù.
Tra gli ultimi gli ultimi giorni di luglio e i primi di agosto, tutto il personale medico dei gemelli è stato posto a controllo e per fortuna è risultato che non c’è stato alcun nessun contagio. L’unità di crisi ha giudicato non elevato il rischio di contagio, il contatto con l’operatore malato e i bimbi non è stato continuativo, ma a scopo precauzionale saranno controllati più di mille neonati.
Costantino Romagnoli, responsabile del reparto di Neonatologia ha precisato che la maggiore possibilità di essere stati contagiati riguarda chi convive con un malato verranno effettuati test per scongiurare qualsiasi rischio. Da martedì scorso il personale della Asl RmE sta contattando i genitori dei 1270 neonati nato tra il primo marzo e il 25 luglio che saranno accolti da una squadra di specialisti preparati per queste emergenze.
Non tutti i bambini però verranno richiamati, in quanto l’infermiera non era presente in reparto sette giorni su sette. I bambini saranno sottoposti a visite mediche con esami del sangue molto più specifici rispetto a quelli utilizzati solitamente per gli adulti. I risultati degli esami saranno disponibili entro un paio di giorni. Al momento non si segnalano per fortuna casi di contagio da tubercolosi o per lo meno non da segnalazioni dei genitori. Prima di avere i risultati di tutti i casi ci vorrà almeno un paio di mesi.
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