Scrivere con la mano sinistra un tempo non era una bella cosa. I bambini venivano corretti e obbligati a scrivere con la destra. Per fortuna, la situazione è cambiata e oggi si guarda a mancinismo con positività, come qualcosa di naturale. Sono state superate quelle teorie (piene di superstizione) che associavano l’uso della sinistra (la mano del diavolo) alla sfortuna e alla negatività.
I tempi hanno segnato un cambiamento così profondo da associare oggi l’essere mancini all’intelligenza. Non è un caso, forse, che menti eccelse come quelle di Leonardo Da Vinci e di Einstein avessero questo “vezzo”. Gianni Bona, della Società italiana di pediatria (Sip), ha spiegato che per fortuna i genitori hanno smesso di tentare di rieducare il piccolo in modo forzato.
Oggi fortunatamente i genitori, quando scoprono che il bimbo è mancino, quasi non si pongono il problema. Ovviamente ci sono delle eccezioni. E in questo caso il pediatra deve aiutarli a capire che non si tratta di un’alterazione ma di una variazione.
Esistono dei disturbi specifici dell’apprendimento come la dislessia e disgrafia che vanno corretti, ovviamente, e soprattutto curati affinché non divengano un ostacolo per il futuro. Bisogna però stare attenti e capire quale sia la causa e quale l’effetto. L’esperto ha segnalato che molti di questi problemi sono derivati, in passato, proprio dal tentativo di correggere il mancinismo. Il risultato? Può causare ritardo dell’apprendimento.
Oggi i piccoli mancini sono bambini sereni che non vivono questa caratteristica con negatività (anche perché non c’è nulla di male), ma con naturalezza. Ci sono tanti ostacoli nella vita. È davvero inutile crearne ulteriori. Pensate che negli anni Venti si credeva che il mancinismo fosse legato alla demenza, negli anni Quaranta che ci fosse una correlazione con la dislessia. Dagli anni Settanta, invece, si è iniziato a credere che fosse solo una qualità individuale.