Dal blog “Se Avessi Tempo…”, intervista a Seavessi

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Intervista a Seavessitempofarei

Lei ha un impiego a tempo pieno, un marito NonPervenuto per motivi di lavoro, un’Infanta di 3 anni e una pancia di cinque mesi. Nel blog Seavessitempo… si racconta con intelligenza e tanta ironia, e oggi Tuttomamma l’ha intervistata per conoscerla meglio.

Partiamo dal tuo profilo: perché una “sociopatica anaffettiva” apre un blog, luogo per eccellenza dell’apertura e della condivisione?

Incoscienza on the rocks. Mi è sempre piaciuto scrivere, ma di solito lo faccio per gli amici (quasi di nascosto), o solo per me stessa. Pensavo, beata ignoranza, che un blog fosse un po’ la stessa cosa, non avevo idea di tutto il mondo che c’è dietro. Per essere sincera, non pensavo mai che qualcuno mi avrebbe letta. Volevo una specie di diario segreto, ho trovato un sacco di blogamiche, e io che ho sempre guardato storto le conoscenze virtuali (bugia: io guardo storto anche le conoscenze offline) mi sono trovata a condividere pensieri e parole con una naturalezza inedita. Ho imparato una cosa, che amica virtuale non significa “non reale”, significa solo lontana.

Insieme a un’altra blogger, Semplicemente Mamma, hai aperto anche il blog “Pessime Mamme”: ci spieghi di che si tratta?

Le Pessime Mamme siamo un po’ tutte noi, ogni volta che guardiamo l’ideale patinato che ci viene proposto e ce ne sentiamo lontane anni luce, ogni volta che sembra che tutti ne sappiano più di noi.  Il progetto è nato, come idea, dalla “traumatica” esperienza di allattamento mia e di Semplicemente Mamma (a proposito, lei  è proprio uno dei casi di blogamiche a cui mi riferivo prima; a volte non ci credo nemmeno io che non ci siamo mai viste); volevamo un posto dove “quelle che non ce l’avevano fatta” potessero raccontarsi, scherzarci un po’ su e rassicurarsi a vicenda. Il progetto poi si è allargato, ci sono Pessime Storie di Parto e anche Pessimi Consigli. A volte il confronto è… beh, diciamo vivace? Ma è pur sempre confronto e quindi ben venga.

Qualche tempo fa hai pubblicato una recensione (tra l’altro molto simpatica e ben fatta) per un passeggino di una nota marca: che ne pensi del marketing applicato alle mamme-blogger?

Io l’ho vissuto come un gioco, non escludo di ripetere l’esperienza ma non voglio neanche trasformare il mio blog in un blog di recensioni – c’è chi già lo fa e lo fa decisamente bene. In generale credo che i post “promozionali”, o sponsorizzati in qualche modo, vadano sempre segnalati chiaramente (io al mio dovevo solo mettere le lucine lampeggianti tipo albero di Natale) soprattutto in un blog che di solito tratta di altri argomenti. In realtà, la nota marca ha rischiato per bene, perché mi ha dato carta bianca – nel senso che ho ben chiarito che se il prodotto non mi fosse piaciuto per niente l’avrei scritto. Non sapevano di avere a che fare con un’insopportabile pistina raddrizzatrice di quadri e correggitrice di congiuntivi altrui. Gli è andata bene. D’altra parte, se penso alla mia carriera mammesca, la maggior parte degli acquisti di una certa importanza che ho fatto sono stati decisi previa consultazione di recensioni sul web e social network. Se fossi un’azienda e pensassi di avere un buon prodotto da proporre, farlo testare alle blogger mi sembrerebbe un’ottima idea. Sempre che il prodotto fosse buono davvero, altrimenti non avrebbe speranze di reggere la prova. 

Ti intervistiamo in un momento particolare: è in arrivo infatti un secondo bambino, che chiami affettuosamente #2. Quali differenze trovi tra la prima gravidanza e questa? Ti piace il fatto di viverla in parte on line?

Sì, mi piace moltissimo che #2 sia pieno di zie virtuali, mi sento accompagnata, tenuta per mano. Perché la verità è che #2 condivide il triste ma inesorabile destino dei secondogeniti, non se lo fila nessuno. Ovviamente ce la farà pagare con gli interessi una volta sbarcato. Rispetto alla prima gravidanza… beh, allora tutti i pensieri erano per la pancia, ogni sintomo un dubbio, la mia giornata tipo cominciava con “mi alzo prendo il caffè e chiamo il gine”.  Ora mi arrabatto per incastrare il bitest con gli orari del centro estivo, e il ginecologo alla seconda visita s’era scordato che ero incinta e abbozzava chiedendomi se ero lì per il pap test, eppure è meraviglioso comunque. Mi incanto a sognare l’Infanta e #2 che giocano insieme.

So che ti piacciono gli elenchi: cinque cose che faresti seavessitempo.

Ho letto questa domanda e mi sono venuti gli occhi a cuore, ero proprio in astinenza da elenco.

Seavessitempo, in ordine rigorosamente casuale:

  • Andrei a trovare le amiche lontane, soprattutto quelle che non ho mai incontrato.
  • Leggerei tutti i libri che bivaccano sullo scaffale detto del “prima o poi”.
  • Porterei MaritoNP e l’Infanta a Edimburgo, e saliremmo ad Arthur’s Seat.
  • Mi siederei sul divano ad ascoltare Paolo Conte.
  • Farei il fantastico Corso di Danza del Ventre per Gravide che organizza l’Asl della mia città, ché chissà quanto piacerebbe a #2 essere shakerato come un Martini. Ma questo forse lo faccio davvero.

 

3 commenti su “Dal blog “Se Avessi Tempo…”, intervista a Seavessi”

  1. Io non sono una blog amica ma ho inserito il suo blog tra i miei preferiti e la leggo sempre! Soprattutto perchè lei scrive ciò che io penso ma non ho mai il coraggio di esporlo o ammetterlo… 🙂
    Da brava (o pessima?!?!?) mamma di 2 bimbi trovare il tempo di fare tutto e bene (almeno per gli altri) è difficile… leggere lei mi fa sentire che.. be’… in fondo non sono l’unica! 😉

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