Se avete scoperto che nel vostro pancione si nasconde un maschietto, se avete appena appeso il fiocco azzurro fuori dalla porta, o se avete già in casa uno o più ometti, c’è un libro che si rivolge proprio a voi: si chiama “Crescere figli maschi“, scritto da Steve Biddulph e edito da TEA nella collana Pratica.
Questo libro è un classico della psicologia dell’infanzia (la prima edizione è del 1997) ed è ricco di molti consigli e spunti di riflessione per i genitori di figli maschi che vogliono crescere giovani felici e sicuri di sé.
L’autore parte dall’assunto, che sembra scontato ma in realtà viene messo spesso in discussione in nome di una non meglio definita “uguaglianza tra i sessi”, che maschi e femmine sono diversi, non solo dal punto di vista fisiologico ma anche da quello cognitivo.
Il cervello delle donne funziona infatti diversamente da quello degli uomini, è più ricco di connessioni tra l’emisfero destro e quello sinistro ed è per questo che spesso le bambine sembrano più sveglie dei propri coetanei maschi, e perché di solito sono i maschietti ad avere più problemi nell’apprendimento.
Essere consci di questo significa poter affrontare con maggior consapevolezza alcuni limiti della mascolinità (ad esempio stimolando nel maschietto la conversazione, il dialogo, e tutto quanto afferisce alla sfera dell’emotività), e allo stesso tempo valorizzarne gli aspetti positivi: se maschi e femmine sono diversi, va da sé che vanno educati diversamente, e che avranno bisogno di un approccio differente nelle varie fasi della loro crescita.
Biddulph descrive così i tre distinti stadi dello sviluppo di un maschietto: gli anni della tenerezza (dalla nascita ai sei anni), in cui la figura di riferimento principale è quella della madre; gli anni in cui impara ad essere maschio (dai sei ai tredici anni), e in cui ricerca il suo modello nel padre; gli anni in cui diventa uomo (dai quattordici anni in poi), e in cui avrà bisogno anche di una guida, un “mentore”, per entrare a far parte della comunità adulta.
Inoltre, l’autore spiega quanta influenza abbiano gli ormoni maschili sulla psicologia dei ragazzi, e come si debba quindi far fronte a tutta l’energia, la vitalità, ma a volte anche l’aggressività che il testosterone determina nell’uomo. Viene affrontata anche l’educazione sessuale, e possiamo trovare utili consigli su come insegnare al proprio figlio la differenza tra amore e attrazione, e soprattutto il rispetto verso l’altro sesso.
Molto interessanti a mio avviso i capitoli in cui Biddulph si sofferma sul rapporto padre-figlio maschio e madre-figlio maschio: i padri comprenderanno l’importanza della loro presenza e del loro esempio, le madri impareranno come rapportarsi con un universo al tempo stesso estraneo (è un maschio!) e vicino (è mio figlio!).
Vengono dedicati infine dei capitoli al sistema scolastico, al mondo dello sport, e a come l’intera comunità possa e debba essere un sostegno per l’evoluzione dal bambino all’uomo adulto, perché maschi e femmine possano crescere insieme, aiutandosi e completandosi, ciascuno con le proprie peculiarità.
Dalla quarta di copertina:
I maschi possono essere veramente straordinari; e noi possiamo renderli tali. La chiave è capirli.
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