Avete mai dato una sculacciata al vostro bimbo? Capita a molti genitori di sgridare il proprio figlioletto e ogni tanto dare una pacca, magari sul pannolino. Poi ci sono purtroppo adulti che considerano le sberle un metodo educativo. Ovviamente, la violenza non deve e non può essere accettata come strumento per insegnare al piccolo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Quello che però fa discutere oggi è un nuovo studio, condotto da Victoria Talwar della McGill University di Montreal (Canada), che dimostra che anche la più classica delle sculacciate lascia dei segni sul bambino. L’esperta è convinta che punire duramente i pargoli riduca la loro intelligenza emotiva e che i piccini non comprendano così i loro errori, quanto sviluppano un atteggiamento da “pinocchio” solo per evitare le pacche di mamma e papà.
Questi metodi possono far rispettare al bimbo le regole nel breve periodo, perché ha paura di essere picchiato. Ma a lungo termine la scelta dello schiaffo fallisce nel fargli comprendere le vere ragioni della disciplina.
Inoltre, imparando da piccoli a dire bugie si rischia di educare degli adulti bugiardi. Durante la ricerca sono stati analizzati circa 63 bambini di due scuole provate in Africa. I piccoli avevano tra i 5 e i 6 anni. In una struttura si utilizzavano punizioni corporali, nell’altra invece si puntava sulla comunicazione verbale. I test hanno mostrato che i bimbi della prima scuola hanno ottenuto punteggi inferiori in molti esami.
Ciò sta a significare che le punizioni fisiche non aiutano i figli a capire quali siano gli errori e a correggerli, quanto creano un clima di paura poco produttivo. In più, questa tecnica educativa (non mi piace chiamarla così, ma in questo caso non abbiamo alternative) modifica il carattere: li rende più bugiardi e sicuramente più intransigenti con il prossimo. E poi imparano che la violenza è l’unico modo per farsi rispettare: davvero un messaggio molto dannoso.
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