Si dirà: se è stato pubblicato il nuovo rapporto Osmed sul consumo di farmaci e la tendenza all’aumento non si ferma, specialmente tra anziani e bambini, vuol dire che continua ad aumentare la necessità!
Tra antibiotici e antiasmatici infatti, almeno 8 bambini su 10 ricevono annualmente una prescrizione.
Ma la questione non sembra essere così semplice, nè così lineare.
Ci si può chiedere per esempio come mai in Sicilia i diabetici consumino il doppio delle dosi di antidiabetici rispetto agli abitanti di Bolzano (35,8 dosi giornaliere contro le 71,8 per ogni mille abitanti).
Oppure come mai le prescrizioni per i problemi cardiovascolari in Umbria siano 512 giornaliere, mentre quelle in Bolzano siano circa 328, sempre per ogni mille abitanti.
E una volta poste queste domande, si guarderà sicuramente con meno fiducia e tranquillità all’aumento degli ultimi anni nelle prescrizioni farmaceutiche per i bambini.
E’ per questo che oggi è necessaria un’informazione e una riflessione da parte di organi indipendenti sull’uso di farmaci, nelle diverse situazioni e soprattutto nei casi di maggiore delicatezza come nel caso dei bambini, in gravidanza o anche durante l’allattamento.
Anche perché i criteri di valutazione degli organi indipendenti sull’adeguatezza dei farmaci non si limita, al contrario dei controlli classici, ad una considerazione dei rischi in materia di sicurezza.
Oggi è molto importante valutare anche le condizioni di efficacia e il rapporto costi-benefici per ciò che riguarda l’utilizzo dei farmaci, ma anche in che direzione potrebbe andare un ausilio ai medici sulle modalità di prescrizione.
Lo sottolinea Roberto Raschietti, il curatore del rapporto Osmed per l’Istituto Superiore di Sanità, sull’uso di medicinali in Italia
Oggi è ancora d’attualità il tema delle prove di efficacia controllate e verificate da organismi pubblici e indipendenti, ci furono resistenze [per l’istituzione di controlli indipendenti] e solo il contemporaneo drammatico evento legato all’uso del talidomide, un sedativo antinausea che provocò danni disastrosi nelle nascite da donne che durante la gestazione avevano utilizzato il medicinale, impose il passaggio.