Due notizie diverse di questi giorni, ma profondamente interconnesse: l’una sul fatto che i medici americani accusano Photoshop (uno dei più famosi programmi di grafica) di creare false aspettative nei giovani, l’altra sul fatto che non accennano a diminuire le richieste di chirurgia estetica, soprattutto negli adolescenti.
Infatti, anche a detta di psicologi e psicoterapeuti, essere continuamente esposti a immagini così belle, perfette, senza difetti, ai limiti dell’umano genera desideri non realistici e deleteri per la salute mentale dei giovani, che tendono a soffrire sempre di più di insicurezza, inadeguatezza, depressione.
Tanto che si è proposto di specificare per ogni immagine se questa sia stata ritoccata oppure no.
Di converso, le richieste di intervento al seno, ai fianchi (liposuzione), al naso e alle orecchie, sono aumentate negli ultimi anni proprio tra gli adolescenti, che spesso come regalo per la promozione alla maturità scolastica, chiedono di farsi più belli.
Sarebbe facile ora accusare la società di riempire le strade e le nostre stesse case di falsi valori trasmessi attraverso l’apparenza di immagini sempre più accattivanti.
E in effetti ciò non sarebbe sbagliato.
Ma che ruolo dovrebbe avere una madre rispetto a queste dinamiche?
Sicuramente ciò dipende molto da cosa si pensa in merito, è normale che una madre che puntualmente ricorre a trattamenti estetici ed è molto attenta alla sua immagine potrebbe incoraggiare, anche implicitamente, i figli a fare lo stesso.
Per opinione del tutto personale, le madri dovrebbero far capire che se anche la bellezza è importante, essa non si dovrebbe ridurre alla mera apparenza.
La bellezza e la cura del proprio corpo dovrebbero essere inserite all’interno della cura del proprio sè, perché l’apparenza da sola non serve a nulla.
A che serve essere apprezzate da tanti, magari con fischi e complimenti per la strada, quando non si è in grado di tenere in piedi un rapporto di coppia o quando non si riesce a capire che la vera bellezza è nella chimica di un contatto amoroso? O quando, infine, non si riesce a realizzare sè stessi attraverso il lavoro (e quindi la professionalità) e la famiglia?
Voi cosa ne pensate? Cosa direste a vostro figlio se vi chiedesse un intervento estetico?