L’incubatrice è stata inventata nel 1898 da un ostetrico, il dottor J.B. De Lee, che la mise a punto in un ospedale di Chicago. Da allora, questo miracoloso strumento, le cui potenzialità si sono affinate di pari passo con i progressi della medicina, ha permesso di salvare molte vite. Si tratta infatti di un’apparecchiatura medica creata per curare i nati prematuri o sottopeso, quelli cioè che sono nati prima del termine della gravidanza e quelli che, alla nascita a termine, si presentano più piccoli della loro epoca gestazionale (sotto i due chili e mezzo di peso).
A cosa serve l’incubatrice?
L’incubatrice garantisce il corretto sviluppo fisico del neonato grazie ai complessi sistemi di cui è dotata, i quali gli assicurano un grado adeguato di temperatura, umidità, ossigenazione e nutrimento. Il bambino resta in incubatrice fino a quando non ha raggiunto il peso giusto e/o non è in grado di sopravvivere autonomamente nell’ambiente esterno.
La temperatura e l’umidità in incubatrice
Per quanto riguarda la temperatura, l’incubatrice permette al neonato di raggiungere, in modo graduale, la temperatura di 37 °C. L’umidità all’interno dell’incubatrice si attesta intorno all’80-90% in modo da ricreare un ambiente quanto più possibile simile all’utero materno limitando, allo stesso tempo, la disidratazione del bambino. L’umidità è apportata dall’ossigeno umidificato o attraverso un vassoio riempito di acqua sterile scaldato dal calore di una resistenza.
Incubatrice e ossigenazione
In molti casi il neonato prematuro non è in grado di respirare autonomamente; per questo motivo all’interno dell’incubatrice il piccolo deve anche ricevere il giusto grado di ossigenazione attraverso i regolatori di flusso che dosano e controllano l’erogazione di ossigeno. L’ossigenazione artificiale può avvenire secondo due modalità: o attraverso l’iserimento di un tubicino nel naso che arriva fino alla trachea oppure attraverso una cannula nasale.
Incubatrice e nutrimento
Il nutrimento in incubatrice viene somministrato in vena se l’apparato digerente del piccolo non si è ancora sviluppato; se quest’ultimo invece è già formato ma il piccolo non è in gardo di degluitre o succhiare si ricorre a un tubicino che arriva direttamente nello stomaco.
Come è fatta l’incubatrice?
L’incubatrice è costituita da un abitacolo in plexiglas o materili simili che consentono di mantenere un ambiente controllato e sterile. E’ dotata di un coperchio superiore e di oblò attraverso i quali è possibile per i sanitari somministrare le cure necessarie al neonato e fare tutti gli accertamenti giornalieri e per i genitori toccare e accarezzare il proprio bimbo. Gli oblò servono anche a mantenere stabile l’atmosfera interna e limitare il rischio di infezioni poichè evitano l’apertura del coperchio superiore.
Come funziona l’incubatrice?
L’incubatrice è legata a sistemi elettronici che monitorano costantemente le condizioni fisiche del bambino: battito cardiaco, respiro, peso. Attarverso dei sensori, posti sia sull’incubatrice stessa che sul corpo del bambino, è possibile rilevare informazioni sui parametri dell’ambiente interno e sulla salute del piccolo che permettono di fare le modificazioni eventualmente necessarie dall’esterno.
Come è sistemato il neonato dentro l’incubatrice?
Il neonato in incubatrice è posto su un materassino molto morbido inclinabile dalla testa o dai piedi, spesso collocato su una bilancia.
Per essere sottoposto agli accertamenti medici necessari il bambino viene spostato dall’incubatrice?
Grazie alle incubatrici di ultima generazione, molti dei controlli medici di cui necessitano quotidianamente i nati prematuri: ecografie, analisi del sangue, analisi di vista e udito, tac, possono essere effettuate senza spostare il piccolo.
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