Il collo dell’utero, altrimenti detto cervice, può essere interessato da diverse tipologie di disturbi: infezioni, infiammazioni, displasie (alterazioni della cervice che possono avere evoluzione tumorale) e cancro. Quest’ultimo in particolare, rappresenta una delle cause di morte più comuni per le donne di età compresa fra 35 e 55 anni e la sua diagnosi tempestiva è di fondamentale importanza per una prognosi positiva. Uno degli strumenti più efficaci ed importanti di cui noi donne disponiamo in questo senso è il Pap test; un esame rapido e indolore cui tutte noi dovremmo sottoporci almeno ogni tre anni.
Il Pap test, noto anche come striscio, nacque nel 1943, anno in cui fu messo a punto dal citologo rumeno Papanicolau con lo scopo di valutare lo stato delle cellule dell’utero al fine non solo di diagnosticare il cancro della cervice ma anche di individuare eventuali lesioni che potrebbero avere esito tumorale, così come la presenza di semplici infiammazioni. Come accennato, è un test del tutto indolore, dura pochi minuti e può essere eseguito durante una normalissima visita ginecologica (potete quindi chiedere al vostro medico di effettuarlo in ogni momento).
Tutto quello che dovrete fare è stendervi sul lettino per la visita e accomodare le gambe sulle staffe, quindi il ginecologo inserirà in vagina uno strumento, le speculum, che aperto delicatamente gli permetterà di visualizzare la cervice e prelevare, usando appositi strumenti, un campione di tessuto che, posto su uno speciale vetrino, verrà inviato a un laboratorio per l’analisi al microscopio. Il tutto senza alcun dolore e senza fastidi.
Sottoporsi periodicamente al Pap test può salvarci la vita, questo non solo perchè attraverso di esso è possibile individuare il cancro della cervice già nelle sue primissime fasi (evitando così che si diffonda) ma anche e soprattutto perchè questa semplice analisi è in grado di dirci, con grande anticipo, se vi sono lesioni dell’utero destinate a diventare tumori.
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