Con il termine poliabortività, o abortività ricorrente, si indica l’interruzione spontanea di due o più gravidanze consecutive prima della ventesime settimana di gestazione. La probabilità che una donna abortisca due volte consecutive (aborto ripetuto) è minore del 5% mentre solo l’1% delle donne ha tre o più aborti consecutivi (aborto abituale). Nel 10% dei casi di aborto abituale il feto presenta anomalie cromosomiche ma le cause della poliabortività possono essere molteplici:
- Anomalie genetiche: nel 70% dei feti abortiti spontaneamente si riscontrano anomalie cromosomiche
- Anomalie ormonali: difetti di secrezione del progesterone, livelli elevati di LH e di prolattina.
- Anomalie metaboliche: livelli elevati di glicemia nel corso del primo trimestre di gravidanza, più raramente disfunzioni tiroidee.
- Anomalie anatomiche congenite o acquisite: anomalie dell’utero causate da miomi o aderenze che impediscono alla cavità uterina di distendersi.
- Fattori di impianto: l’ovulo non riesce ad impiantarsi correttamente pregiudicando il proseguimento della gravidanza.
- Fattori immunologici: il 5% delle donne che hanno problemi di poliabortività è affetta da una malattia autoimmune o è predisposta all’autoimmunuità, una condizione in cui il corpo produce anticorpi contro se stesso.
- Età della gestante;
- Fattori ambientali: abuso di alcol e caffè, tabagismo, carenza di acido folico.
- Fattori psicologici.
Nel 50 per cento dei casi di poliabortività non viene individuata alcuna causa nota (si parla in questo di aborti idiopatici).
La cura della poliabortività si basa sull’individuazione delle cause che la determinano.
La probabilià di rimanere nuavamente incinta dopo due aborti consecutivi è dell’80 per cento e scende al 60 per cento in seguito a tre o più aborti spontanei consecutivi. Più in generale il rischio di aborto spontaneo aumenta con il numero di gravidanze non portate a termine e con l’età dell’aspirante mamma. Una donna di età compresa fra 35 e 39 anni ha una probabilità di abortire pari al 20%, percentuale che si raddoppia al compimento del quarantaduesimo anno di età.