Cos’è la sindrome di Potter
Con il termine sindrome di Potter (agenesia renale bilaterale) si indica una rara malformazione neonatale, caratterizzata dalla mancata formazione di entrambi i reni, o da una loro conformazione anomala, nel feto.
Come si manifesta la sindrome di Potter
L’anomalia a carico dei reni comporta la mancata formazione di liquido amniotico (oligoidramnios) da cui derivano le particolari caratteristiche somatiche di questi bambini, cui ci si riferisce con l’espressione fenotipo Potter: occhi distanti, orecchie basse, epicanto (piega cutanea sulla palpebra), ponte nasale ampio, malformazioni a carico degli arti. Questo accade perchè in assenza di liquido amniotico il feto non è protetto dalla pressione delle pareti uterine. La sindrome di Potter implica anche un arresto dello sviluppo polmonare per cui il bambino presenta, una volta venuto al mondo, anche difficoltà respiratorie.
Sindrome di Potter e speranza di vita
Purtroppo la sindrome di Potter è una condizione incompatibile con la vita. I bambini che ne sono affetti raramente sopravvivono oltre i primi mesi di vita anche se rianimati dopo il parto e curati.
E’ possibile prevenire la sindrome di Potter?
Attualmente non è noto alcun modo per prevenire l’insorgenza della sindrome di Potter. D’altra parte sono sconosciute anche le cause che la determinano.
Come si diagnostica la sindrome di Potter
La sindrome di Potter può essere diagnosticata già nel corso della gravidanza mediante ecografia attraverso la quale possono essere rilevate eventuali anomalie a carico dei reni o assenza di liquido amniotico.