Una carta per tutelare i diritti dei neonati. Non esiste un Paese al Mondo in cui è già stato redatto un simile documento e l’Italia potrebbe essere il primo. L’idea del ‘Manifesto dei diritti del bambino prematuro‘ è dell’associazione Vivere onlus ed è stata presentata al Senato. L’obiettivo di questo decalogo è quello di far riconoscere alle istituzione il diritto dei nati pretermine di usufruire da subito e nel futuro del massimo livello di cure e attenzioni adeguate alla loro condizione.
Purtroppo sono numerosi i bambini che vedono la luce prima dello scadere del termine. In Italia, vengono al mondo alla 37esima settimana, ben 40 mila piccoli l’anno, sono 13 milioni nel mondo e 500 mila solo in Europa. Parliamo quindi di un fenomeno molto diffuso, che forse ha bisogno di qualche riflessione da parte dei governi.
La carta permette di stabilire che tutti i bambini hanno diritto a nascere in un ambito assistenziale che garantisca sicurezza e benessere, ad avere ogni trattamento congruo al proprio stato di salute, terapie per alleviare il dolore e cure compassionevoli in fase terminale. Ma c’è di più. C’è il diritto ad avere contatto on mamma e papà, a ricevere il latte materno e a essere allattato al seno, appena possibile. Insomma, il diritto a essere un bambino come gli altri, solo un po’ più fragile.
Le nascite pretermine in Italia rappresentano oggi quasi il 7% del totale. A contribuire alla crescita di questo dato, sta influenzando sicuramente la procreazione medicalmente assistita che ha contribuito all’incremento delle gravidanze gemellari e all’età della mamma, sempre più alta. Antonio Tomassini, presidente della Commissione Sanità del Senato, ha commentato:
Considero questo documento come un lusinghiero primato italiano e mi auguro che possa costituire uno stimolo per sviluppare anche negli altri Paesi politiche di sostegno ai bambini nati prematuri e alle loro famiglie. E’ uno strumento con cui l’Italia dà seguito all’appello lanciato da Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.
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