Secondo i risultati di una ricerca neozelandese asma e allergie nei bambini potrebbero dipendere dall’assunzione di farmaci a base di paracetamolo nei primi mesi di vita. Più precisamente, gli studiosi dell’Otago University di Wellington (Nz), che hanno coinvolto nel loro studio 1500 bambini, ritengono che l’utilizzo precoce di questo tipo di farmaci triplichi la probabilità di diventare sensibili agli allergeni e raddoppi quella di sviluppare sintomi dell’asma.
La notizia non manca certo di rattristare noi mamme dal momento che il paracetamolo è molto usato per il trattamento di febbre e dolore anche nei bambini piccolissimi e finora, credo di poter dire, è sempre stato considerato piuttosto innocuo, al punto da essere annoverato tra i pochi principi attivi che si possono assumere in gravidanza.
Ad ogni modo, l’equipe di scienziati neozelandesi, coordinata dal dottor Julian Crane, ha monitorato i bambini facenti parte del campione dalla nascita fino ai sei anni di età, sottoponendoli in tutto a un totale di tre controlli, l’ultimo dei quali era un test cutaneo per valutare la sensibilità dei piccoli ad alcuni allergeni molto diffusi in Nuova Zelanda: erba di segale, latte di vacca, peli di gatto e cane e crine di cavallo; quindi è stata esaminata l’eventuale presenza di speciali anticorpi (che aumentano in caso di allergia) nel loro sangue.
Queste le conclusioni:
La scoperta principale è che i bambini che a cui è stato somministrato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi hanno il triplo di probabilità in più di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilità in più di sviluppare a sei anni sintomi come asma e respiro sibilante.
Tuttavia i ricercatori non sono ancora in grado di stabilire perchè il paracetamolo aumenti il rischio di asma e allergie nei bambini. Il sospetto è che per quanto sia un farmaco relativamente innocuo se ne faccia un uso troppo disinvolto.
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