La sindrome di Asperger, cos’è
La sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo dello sviluppo che rientra nel gruppo dei cosiddetti disturbi dello spettro autistico. Più precisamente, i bambini affetti da sindrome di Asperger vengono definiti autistici ad elevato funzionamento. Infatti, a differenza di quanto avviene nell’autismo “classico” in questo tipo di sindrome non sono presenti marcati deficit di linguaggio o cognitivi. Il disturbo ha una maggiore incidenza tra i maschi piuttosto che tra le femmine e la diagnosi viene posta più tardivamente di quanto non accada in caso di autismo, questo, probabilmente, per l’assenza dei su citati deficit.
La sindrome di Asperger, i sintomi
Le persone con sindrome di Asperger presentano una marcata compromissione delle interazioni sociali, comportamenti ripetitivi e stereotipati, ristretta gamma di interessi e attività, mancanza di empatia, difficoltà a comprendere gli stati d’animo altrui e talvolta le espressioni facciali. Alla sindrome sono correlati altri disturbi quali il disturbo schizoide di personalità e il disturbo dell’apprendimento non verbale e possono associarsi depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo. Come accennato, la sindrome non comporta marcati deficit cognitivi, anzi molti individui che ne sono affetti presentano un’intelligenza superiore alla norma e ottenere successi in precise aree di competenza, soprattutto se queste non richiedono necessariamente interazioni sociali.
La sindrome di Asperger, le cause
Esattamente come per ogni altra forma di autismo, anche le cause della sindrome di Asperger non sono attualmente note. Si ritiene che le origini di essa siano prevalentemente genetiche; fino ad ora infatti sono stati identificati una decina di geni le cui alterazioni avrebbero un legame con lo sviluppo di questa patologia: tutti sono coinvolti nello sviluppo del sistema limbico deputato alla elaborazione delle emozioni e coinvolto nelle interazioni sociali.
La sindrome di Asperger, il trattamento
Non esiste una cura per la sindrome di Asperger, il disturbo si manifesta nella prima infanzia e perdura per tutta la vita. Esiste comunque una possibilità di trattamento di tipo psicologico riabilitativo volta a contenere i deficit emotivi e relazionali.
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