Intorno agli otto mesi, quasi tutti i bambini compiono un’importante passo verso l’autonomia: il gattonare. A quell’età, infatti, i bambini iniziano a stare “a quattro zampe” e a spostarsi autonomamente. Non tutti i bambini, però, gattonano allo stesso modo: ognuno ha il proprio stile e i propri tempi. I genitori, quindi, non devono preoccuparsi se il loro bambino gattona in modo “strano”: l’importante è favorire questi suoi esperimenti motori senza rimproverarlo o forzarlo a cambiare posizione. Accanto alla classica posizione “a quattro zampe”, con gomiti e ginocchia a terra, i bambini per gattonare possono usare la posizione:
- a trottola: il bambino, imitando il movimento che eseguiva nel ventre materno, si muove in modo circolare, tipo trottola. Nello specifico, appoggia il pancino per terra, dondolando e spostando prima le braccia e poi le gambe. Generalmente, i bambini che iniziano a gattonare con questa tecnica difficilmente procederanno con quella classica a carponi;
- seduta: il bambino si mette seduto con una gambina piegata e l’altra stesa e si trascina con il culetto per terra. Questa posizione viene scelta, in linea di massima, dai bambini che partono con quella a trottola. Studi scientifici hanno evidenziato che questo stile di gattonamento è ereditario (il 40% dei bambini ha un genitore che utilizzava la stessa posizione) e che i bambini che lo scelgono iniziano a camminare più tardi, verso i 18 mesi;
- a vite: il bambino inizia a spostarsi, girando su se stesso. Nello specifico, il bambino, con l’aiuto delle mani e delle gambe, avanza rotolando per terra. È una delle posizioni più insolite e verrà presto abbandonata a favore dello strisciamento e del gattonamento classico “a quattro zampe”;
- a crawl: il bambino inizia a spostarsi strisciando il pancino a terra e avanzando prima con le braccia e poi con le gambe. Questa posizione è quella che più si avvicina a quella classica e, infatti, viene presto sostituita con il classico gattonamento a carponi semplicemente alzando la pancia da terra;
- a serpente: il bambino, con la pancia rivolta verso l’alto, striscia come un serpente, ondeggiando prima con il bacino e poi con le spalle;
- a ponte: il bambino, pancia all’insù e schiena inarcata, avanza aiutandosi con le gambe e le braccia.
Qualsiasi sia lo stile scelto dal bambino per gattonare, è importante che la mamma lo incoraggi e partecipi con gioia alle sue conquiste. Il bambino, inoltre, deve essere libero di gattonare in uno spazio ampio e senza pericoli. È bene, dunque, chiudere porte, finestre e l’accesso alle scale o a luoghi pericolosi della casa. Anche l’abbigliamento deve essere pratico e comodo in modo che il bambino possa muoversi e sporcarsi comodamente. Bisogna, quindi, lasciare il bambino completamente libero di esplorare il mondo che lo circonda e le sue nuove capacità motorie.
Buonasera!
c’è qualche trucco per imparare a gattonare sul blog http://ergoterapiapediatrica.blogspot.com/2012/02/4-zampe-esploro-il-mondo.html
ciao!
Salve mi sono accorta che mia figlia quando gattona tiene una gamba piegata e l’altra nel modo come se si volesse alzare…mi potete dire che significa grazie mille
Ciao Anna, onestamente non so riponderti perchè mio figlio più grande non ha quasi per niente gattonato e il secondo è troppo piccolo. Se non lo sei già unisciti alle nostre fan su facebook e lì confrontati con altre mamme.