Oggi si misura tutto, dal peso al primo vagito. Ogni singolo centimetro del corpo del nostra bambino deve rispettare dei parametri e questo non serve solo a rendere orgogliosi mamma e papà, ma permette di stabile se il cucciolo sta crescendo correttamente. Le misure fondamentali sono sempre state peso, altezza/lunghezza e circonferenza cranica. Fino ad oggi però i valori venivano comparati in modo diverso da regione a regione. Ora un nuovo strumento permette di uniformare gli standard: si tratta della carta tricolore, una carta nazionale con tutti i parametri.
Per ottimizzare le carte tricolori, la neonatologia universitaria dell’ospedale Sant’Anna di Torino ha portato a termine uno studio enorme, che ha coinvolto oltre 45 mila neonati nati tra la 23esima e la 42esima settimana e 34 centri di terapia intensiva in Italia. I bambini sono stati misurati seguendo gli stessi criteri. I dati sono stati raccolti in unica (e primissima) carta nazionale per tutte le età gestazionali.
Questo studio, inoltre, ha fotografato come è cambiato il bambino italiano: sono diminuiti i piccoli troppo pesanti, grazie a una maggiore attenzione della mamma alla dieta e soprattutto a mantenere uno stile di vita sano anche durante la gravidanza, e quelli che arrivano a termine con un peso molto basso, dovuto a un problema di crescita o di malnutrizione. Non esistono più grosse differenze tra Nord e Sud, grazie a una qualità di vita migliore un po’ in tutto il Paese, mentre sono ancora evidenti le differenze tra sessi: i maschi pesano circa il 4 per cento in più delle femmine.
I piccoli italiani si sono allungati, professor Enrico Bertino?
“La variabile che si modifica più rapidamente è quella del peso ma inevitabilmente, anche se in modo più lento, porta con sé l’altra. Con queste carte non solo dotiamo il nostro paese di uno strumento unitario ma diventiamo un modello per la costruzione delle carte anche negli altri paesi”.
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