La spina bifida, una grave malformazione neonatale che colpisce il sistema nervoso del bambino fin dalle prime settimane di gestazione, potrebbe essere prevenuta grazie all’assunzione di una sostanza naturale chiamata inositolo. Ad affermarlo è un recente studio dell’University College di Londra. L’inositolo (o vitamina B7) è una sostanza molto importante per l’organismo che concorre nei processi di disintossicazione delle cellule. Si tratta di un nutriente simile ad una vitamina, sintetizzabile dall’organismo, in grado di attivare e stimolare i mitocondri della cellula, facilitando la loro respirazione e la pulizia della cellula o dell’organo interessato. Secondo i ricercatori inglesi, l’inositolo sarebbe più potente ed efficace dell’acido folico nel prevenire la spina bifida.
L’acido folico, come è noto, viene generalmente prescritto alle donne durante la gravidanza e riduce del 60% il rischio della malformazione neonatale. L’inositolo, invece, secondo lo studio dell’University College, riuscirebbe ad agire anche nel restante 40%. I ricercatori londinesi hanno eseguito un trial clinico per verificare sull’uomo i risultati di alcuni esperimenti eseguiti su cavie da laboratorio.
L’inositolo – spiega Nick Greene, coordinatore dello studio- e’ una molecola simile al glucosio che si trova nella carne, nella frutta e nella verdura. Non pensiamo che le donne abbiamo deficienze di questa molecola, ma dai lavori sulle cavie abbiamo notato che questo puo’ stimolare le cellule dell’embrione in formazione, e correggere i difetti che portano alla spina bifida.
Secondo gli esperti, se i risultati dello studio verranno confermati, l’inositolo potrebbe essere prescritto dai medici, insieme all’acido folico, per ridurre al minimo il rischio della spina bifida. In natura l’inositolo, risultato efficace anche nel trattamento del Disturbo ossessivo-compulsivo, si trova nei cereali integrali, nella crusca, nel germe di grano, nel lievito di birra, nelle noci, nella frutta, in particolare negli agrumi e nei meloni, nella carne e soprattutto nel fegato.
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