La gravidanza, come abbiamo più volte ribadito qui su Tuttomamma, è un evento molto delicato nella vita di una donna che coinvolge tutto l’organismo. I cambiamenti del corpo che si verificano nei 9 mesi possono determinare dei piccoli malesseri con cui la donna in dolce attesa dovrà fare i conti a volte per tutta la gravidanza altre solo per alcuni mesi. Tra i disturbi più comuni che colpiscono le donne in gravidanza ci sono il vomito e la nausea che, a loro volta, originano un altro disturbo detto scialorrea, o ipersalivazione.
Cosa è la scialorrea?
Si tratta di un’eccessiva secrezione di saliva accompagnata, spesso, dalla difficoltà a deglutire (ptilismo). In condizioni normali, le ghiandole salivari della producono circa un litro e mezzo di saliva al giorno. In gravidanza, invece, può succedere che le ghiandole producano una quantità eccessiva di saliva tanto da impedire alla donna di mandarla giù senza quella sgradevole sensazione di nausea.
La nausea, il vomito e la difficoltà a deglutire sono la causa e la conseguenza dell’ipersalivazione in gravidanza. La scialorrea, quindi, è un disturbo strettamente collegato alla nausea e al vomito, compare nelle prime settimane di gravidanza e, in linea di massima, tende a scomparire intorno al terzo mese. Non sono ancora ben note le cause della scialorrea. Si pensa che a determinarla sia un ormone secreto dalla placenta: la gonadotropina corionica (HCG). E’ facile intuire che questi disturbi sono molto più frequenti nei periodi di maggiore concentrazione dell’ormone HCG, ossia durante i primi tre mesi di gestazione, quando è maggiore la stimolazione degli ormoni gravidici sulle ghiandole salivari. La scialorrea, inoltre, può insorgere in seguito a problemi della bocca come infiammazioni, dolori ai denti, etc..
Non esistono terapie efficaci contro l’ipersalivazione ma possono essere osservati dei piccoli accorgimenti che consentono di alleviare il disturbo. Si può, ad esempio, masticare una caramella, mangiare uno yogurt e bere delle bevande fresche.
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