Vedere la propria bimba diventare grande e trasformarsi, giorno dopo giorno, in una donna. È una grande emozione per una mamma, anche se inevitabilmente ci sono delle preoccupazioni. Tra meno di una settimana si festeggia l’ 8 marzo ed è normale riflettere sul valore di questa festa e su cosa voglia dire essere una donna, oggi.
Lasciamo perdere la libera uscita con le amiche, ma pensiamo alla nostra società. A tutte quelle donne che ogni giorno lavorano per creare un’Italia migliore, dal medico che fa i turni al pronto soccorso (lasciando i bambini a dormire dai nonni) alla ricercatrice precaria che cerca di trovare una cura per il cancro, dalle dog sitter alle badanti, dalle manager alle insegnanti. Sono davvero numerose le mamme, le nonne, le zie e anche le bambine che si danno da fare. Quello che lascia l’amaro in bocca è sapere che spesso manca ancora il rispetto per questa parte di cielo.
Ha fatto molto discutere la Rai che, in questi ultimi giorni, ha mandato in onda un Festival di Sanremo, proponendo la solita immagine di “donna oggetto” e poi sapere che in questa grande azienda esistono ancora dei contratti di consulenza, che prevedono una sorta di licenziamento in caso le collaboratrici restino incinta. Le nostre bambine hanno sicuramente diritto a qualcosa di più per il loro futuro e forse possono averlo solo con il lavoro di tutte le mamme, anche quelle dei maschi. Sono sempre stata convinta che il maschilismo sia una “questione femminile”.
Siamo noi donne, infatti, a crescere i maschietti (o almeno lo abbiamo fatto in passato) dando un’educazione diversa. Il maschio è sempre il maschio. È lavorando però sulla famiglia che possiamo cambiare le cose. Per il prossimo 8 marzo, auguro a tutte le mamme di bambine di poter crescere donne che non abbiano paura delle loro emozioni e che non debbano rinunciare ai loro sogni solo perché di genere femminile, mentre auguro a tutte le mamme di maschi di avere dei ragazzi forti e rispettosi, che sappiano proteggere e al tempo stesso lasciare libere le loro compagne.
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1 commento su “8 marzo, cosa augurare a una bambina (che sta diventando donna)”