Se c’è una malattia molto temuta dalle mamme è la varicella. È tipica dell’infanzia, ma non risparmia le persone neanche in età adulta, e durante la gravidanza può risultare pericolosa per il bimbo. È importante quindi, se state cercando di restare incinta, prima di tutto verificare con degli esami se avete avuto questo virus in passato oppure no.
Se siete già incinte, è bene cercare di evitare qualsiasi contagio. In che modo? Se insegnate a scuola, per esempio, state a casa preventivamente in caso di epidemia ed evitate il contatto con bambini malati. Se invece non c’è ancora un pupo nell’aria, potreste pensare al vaccino, unico strumento preventivo davvero valido. Prendere la varicella in gravidanza non è una cosa comune, ma non è neanche così rara. Le statistiche sostengono che possa capitare a 1 donna su 10 mila, per un totale nel nostro Paese di circa 50 casi l’anno, come racconta l’Istituto Superiore di Sanità.
La varicella è pericolosa in tre momenti particolari della gravidanza: nel primo trimestre e pochi giorni prima e dopo il parto. Un’infezione nei primi tre mesi può provocare malformazioni al feto (dall’atrofia muscolare a lesioni cerebrali). Questa sindrome è detta comunemente Sindrome da Varicella congenita e purtroppo tocca più del 7 percento dei piccoli infettati. Se la mamma si ammala, invece, nel secondo o nel terzo trimestre i rischi sono decisamente inferiori: la mamma deve stare serena perché proteggerà il feto con i suoi anticorpi e i medici monitoreranno che tutto proceda nel migliore dei modi.
Può nuovamente diventare pericoloso il virus a ridosso del parto, perché il bambino rischia di ammalarsi (in alcuni casi la varicella si manifesta dopo la nascita per via del periodo d’incubazione) e dover lottare contro una malattia abbastanza aggressiva. Ai piccoli (ma anche alle madri), per proteggerli, vengono spesso somministrate immunoglobuline specifiche, altrimenti se c’è il sospetto che la mamma sia stata contagiata prima del parto è facile che i medici decidano di far partorire la donna, prima che la malattia si manifesti.
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